La tavola Ouija e tre fatti terrificanti di cronaca ad essa legati…

La tavola Ouija e tre fatti terrificanti di cronaca ad essa legati…

I mondi dell’esoterismo e dello spiritismo sono alquanto mistici e misteriosi, si potrebbe credere o meno a ciò che essi rappresentano, ma senz’altro non li si possono ignorare; soprattutto quando accadono fatti di cronaca sconvolgenti, legati appunto a  questi mondi.

Che cosa pensate possa mai fare una semplice tavoletta di legno con inciso l’alfabeto sopra?

Se pensate che sia innocua allora forse non conoscete Il diabolico gioco delle Ouija.

L’Ouija è più di una semplice tavoletta: è un vero e proprio rito, attraverso il quale ci si può mettere in contatto con entità paranormali.

Essa viene usata da tutti gli occultisti per poter comunicare con i defunti, i fantasmi, e addirittura con i demoni.

La tavoletta è stata inventata nel 1901 da Elijah J. Bond, che dichiarò che il significato della parola Ouija significa sfortuna.

L’occultista Mamly P. Hall fondatore della philosophical Research Society, considerato uno delle principali figure legate all’ occulto del ventesimo secolo, in un’intervista ha dichiarato che “ho avuto notevoli esperienze personali con persone che hanno complicato la loro vita attraverso giochi con la tavoletta Ouija. Su 100 casi almeno 95 raccontano di brutte esperienze, so di famiglie spezzate, estraniate, anche di suicidi che possono essere ricondotti direttamente a questa fonte”

 

Eccovi ora tre casi realmente accaduti.

 

Il primo dei tre casi che hanno a che fare con la Ouija è il caso di Jennifer Lynn Springman.

Jennifer è una ragazza di 14 anni che abita nello stato dell’Illinois Stati Uniti, ed è sempre stata una ragazza facilmente impressionabile e affascinata da storia di fantasmi, come la maggior parte delle sue coetanee.

Così per curiosità nel dicembre del 1972 insieme ad una compagna di classe inizia una sessione di Ouija a casa sua.

Inizialmente alla tavola fanno le classiche domande, del tipo “chi sarà il mio futuro fidanzato”, “mi sposerò”, ma poi l’amica di Jennifer decide di alzare la posta in gioco e chiede a che età morirà Jennifer: una domanda da non fare mai ad una tavoletta Ouija.

Le due amiche vedono il puntatore muoversi prima sull’1 e poi sull’8; le due ridono della risposta e siccome la curiosità e l’adrenalina erano troppo forti Jennifer senza esitazione chiede come morirà; un brivido percorre la schiena di Jennifer quando vede comparire la scritta “assassinio”.

Le due, alla risposta, smettono subito di giocare e concludono così la seduta Ouija.

La faccenda fu dimenticata e rimase solo come una semplice bravata e un piccolo spavento, niente di più, ma l’orrore fece la sua comparsa nel 1976, due settimane prima del diciottesimo compleanno di Jennifer, quando venne brutalmente strangolata da uno sconosciuto mentre tornava a casa, il caso non è mai stato risolto.

 

Il secondo caso è quello di West Richland.

La 41enne Ellen Schalchlin e la figlia Elisabeth di soli 13 anni vennero brutalmente accoltellate in casa pochi giorni prima di natale.

Un doppio o.icidio che sconvolsela la piccola cittadina di West Richland.

Gli uomini dello sceriffo arrestarono il figlio della vittima, il quindicenne Don Schalchlin complice del crimine insieme ad un suo amico di 16 anni: Joshua Tucker accusati entrambi dell’accoltellamento.

Tucker disse che erano a casa degli Schalchlin quel giorno e insieme a Don aveva iniziato una sessione di Ouija, ma qualcosa andò storto perché, fra le tante domande fatte la tavoletta, Don scherzando chiese “Joshua diventerà un serial killer?” e la tavoletta rispose “sì”.

Pochi minuti più tardi Joshua iniziò a dire cose strane e sembrava parlare da solo.

Durante le indagini lo stesso Joshua disse che stava parlando con Satana. L’orrore iniziò quando Tucker uscì dalla camera e si indirizzò verso la cucina. Preso un coltello lungo e affilato e aggredì alla gola Elizabeth, che in quel momento stava parlando al telefono con la sua amica in camera.

Poi i due ragazzi trascinarono il corpo della ragazza dietro una parete provvisoria e cercarono di pulire il sangue.

Successivamente quando la madre entrò in camera cercando la figlia venne aggredita anche lei e accoltellata da Joshua, per circa 90 volte, sulla parte superiore del corpo.

Don, preso dal panico, chiamò il 911 ma venendo minacciato da Joshua mise giù immediatamente il telefono.

I due poi vennero trovati dagli uomini dello sceriffo in macchina coperti di sangue.

Ellen quando venne trovata dei poliziotti respirava ancora ma morì durante il tragitto in ospedale, per la figlia Elisabeth invece si può dire che morì pochi minuti dopo l’accoltellamento.

La tavoletta Ouija venne ritrovata in casa.

 

Il terzo caso è quello di Estefania Gutierrez Lazaro.

Questa vicenda è la più atroce di cui si abbia documentazione, non tanto per la sua crudeltà, ma per l’entità malefica con la quale la giovane ragazza insieme alla sua famiglia si trovò ad affrontare.

Tutto inizia nel 1990 siamo a Vallecas in Spagna, Estefania è una studentessa di 18 anni che ha perso da poco il suo fidanzato in un incidente motociclistico, e non è mai riuscita a superare del tutto tale perdita.

Un giorno, insieme ad una sua amica di scuola, in un’aula vuota decide di comunicare con il suo defunto ragazzo attraverso la tavola Ouija.

Vengono scoperte dall’insegnante che rompe in maniera brusca la seduta, cosa da non fare mai, le caccia entrambe fuori dall’aula e rompe la tavola.

Da quel momento iniziano a verificarsi una serie interminabile di eventi alquanto inquietanti e bizzarri.

Estefania infatti iniziò ad avere delle forti convulsioni e stati alterati di coscienza, durante le quali riteneva di vedere un gruppo di persone alte, filiformi, fameliche, e con dita lunghe muoversi nelle tenebre della sua stanza.

Sentiva addirittura le loro voci che la chiamavano per nome dicendo “vieni da noi”.

I familiari inoltre confermavano di udire distintamente dei rumori alquanto sospetti: struscii di piedi nel bel mezzo della notte e strani suoni a qualsiasi ora del giorno.

Inoltre anche loro confessarono che l’aria in casa si era ormai fatta molto pesante, e avevano la sensazione di essere osservati dalle fessure delle porte e sembrava loro quasi di vedere qualcuno muoversi nell’oscurità.

Durante i sei mesi successivi Estefania veniva visitò diversi centri di salute, ma nessun medico riuscì a fare una diagnosi precisa della malattia che la affliggeva.

Purtroppo questa giovane ragazza, ormai logorata fisicamente e mentalmete entrò in uno stato di coma, e venne ricoverata dall’ospedale dire Gregorio Maranon il 14 agosto del 1991, dove poco dopo vi morì circostanze alquanto strane.

La parte più spaventosa di questa storia inizia proprio della morte della ragazza, in quanto nella casa di Estefania la famiglia Gutierrez iniziò a subire sulla propria pelle un vero e proprio incubo da film dell’orrore.

L’intera casa sembra posseduta, iniziarono ad aprirsi e chiudersi le porte, i crocifissi venivano staccati dalle pareti con violenza, si sentivano voci nella notte,

Le presenze e le ombre si fanno sempre più invadenti e minacciose: a volte i familiari di Estefania si svegliavano con i muri graffiati e i mobili spostati, ma non di qualche centimetro bensì di metri.

Una notte in particolare tali fenomeni furono talmente violenti che i Gutierrez deciso di chiamare la polizia.

Alle 2:30 circa di notte tutta la famiglia era fuori di casa, nel mezzo della strada, ad aspettare la polizia.

Quando i poliziotti entrarono in casa vennero travolti da una serie di eventi paranormali tutti ben documentati, nei minimi dettagli, nel rapporto fatto in caserma: la temperatura della casa era bassissima, l’ambiente gelava il sangue, gli uomini della polizia videro crocifissi ruotare, quadri muoversi, segni evidenti di graffi sui muri, ma, soprattutto, una presenza oscura in corridoio molto alta.

I poliziotti non riuscirono a restare neanche un minuto dentro la casa uscirono terrorizzati da tale visione.

Infine l’evento che fece veramente rabbrividire la famiglia di Estefania fu ciò che videro una mattina: una delle foto di Estefania, che si trovava in sala, era stata scaraventata a terra e la parte interna era stata bruciata.

La Ouija non è un semplice gioco e ti consiglio di stare il più lontano possibile dato che le conseguenze di un suo utilizzo potrebbero essere drammatiche.

 

Un’ultima curiosità: i diritti di produzione di questa tavola sono stati acquisiti dalla Hasbro, il noto Colosso che produce giocattoli per bambini…. pazzesco …..