Il Caso “Amicizia”

Nella primavera dell’anno 1956 durante un’escursione alla Fortezza Pia una rocca che domina Ascoli Piceno, tre uomini Bruno Sammaciccia i suoi amici Giulio e Giancarlo vengono avvicinati da due a essere in tutto e per tutto uguali ad essere umani, ad eccezione dell’altezza: uno alto all’incirca 2 metri e l’altro 3. Parlando con loro vengo a sapere della loro origine extraterrestre e quello è solo il primo di tanti altri incontri, ai quali partecipano sempre più persone. Il passaparola desta la curiosità di molti altri amici, che iniziano a partecipare regolarmente a questi incontri. Tra questi partecipanti si trovano professori, ingegneri, giornalisti, impiegati, operai: persone comuni che non avrebbero mai pensato di inventarsi una storia del genere e che per questo motivo si videro attribuita all’inizio gran credibilità. Dopo un certo periodo il gruppo attribuisce a questi esseri il nome di v56, anche se loro vero nome sembra essere Acri: ossia i saggi. La vicenda rimane un segreto fino a quando, nel 2007, Bruno Sammaciccia, prima di morire chiede all’amico Stefano Breccia di riportare per iscritto il fatto. Da qui nasce il libro “Contattismi di massa” che a seguito della pubblicazione scatena una polemica di enormi dimensioni. A parte l’assurdità del racconto in se, quello che veniva criticato maggiormente era l’assenza di prove, e in seguito l’affidabilità dei protagonisti. Tutto sembrava una truffa colossale, anche se non si riusciva a capire perché fosse stata organizzata la storia, o quale fosse il suo scopo in quanto neanche i protagonisti più in vista della storia erano diventati ricchi o famosi, ma difendevano la storia e la presentavano come una realtà. Tra essi si trovava Gaspare Dalama uno degli amici che aveva assistito in prima persona agli eventi e che dopo qualche anno che venne pubblicato il libro concesse un’intervista dove raccontava la sua versione. Secondo la sua versione nel gruppo non esistevano dei capi, ma Bruno era il punto di riferimento principale per gli alieni. Inoltre l’uomo aveva anche un nucleo impiantato dietro l’orecchio che gli permetteva di comunicare telepaticamente con gli extraterrestri. Una delle prime assurdità che fu utilizzata dai detrattori per gettare fango sulla vicenda fu il fatto che gli alieni chiedevano alle persone le derrate alimentari e dei barili d’acqua. Il gruppo lasciava queste cose in tir parcheggiati in un determinato punto della strada e mentre gli autisti erano distratti smaterializzavano il loro contenuto in un istante, come se fossero padroni di una tecnologia simile al teletrasporto. Lo stesso Gaspare rimaneva scettico a queste situazioni e in molte occasioni pensava che tutto fosse una messa in scena, ma quando pensava così però riceveva dei messaggi da una radiolina che portava sempre con se,che trasmetteva di tanto in tanto le voci di alcuni extraterrestri con cui era in contatto che lo invitavano a cambiare il suo modo di pensare; era come se gli alieni avessero la possibilità di leggere la mente di Gaspare e sapessero con precisione quando stesse esprimendo dei dubbi su quanto stava vivendo. Oltra questo per dargli un ulteriore prova della loro esistenza e superiorità i v56 accettarono dimostrare le loro astronavi: veivoli che vennero in seguito descritti come dei veri e propri laboratori volanti. I v56 non sarebbero stati l’unica razza aliena esistenti sul pianeta Terra: solo nelle basi italiane sarebbero stati presenti più di 200 extraterrestri organizzati in una confederazione. La base italiana sarebbe stata solo una delle tante: ve ne sarebbero state anche in Argentina, Francia, Inghilterra…. La domanda più importante a questo punto è: cosa ci facevano gli alieni qui sulla Terra e cosa volevano dei loro amici umani? E ancora: da quanto tempo erano qui? La risposta a queste domande era ben nota ai protagonisti della vicenda anche se riuscire a farla credere a chi non aveva assistito ai fatti in prima persona era alquanto difficile, ma nonostante questo decine di persone sane di mente e di cultura media, se non elevata, ne furono testimoni oculari e giurarono che i fatti cui assistettero furono completamente reali. La Terra è uno dei pianeti che gli alieni chiamano “ pianeta madre “ perché è uno dei 50 pianeti della nostra galassia che danno la vita, cioè danno l’uomo. I v56 sostenevano che sulla Terra si erano succedute 6 civiltà differenti che si sono auto distrutte per colpa di guerre o altri disastri ecologici. L’ultima di queste civiltà conosceva il volo spaziale e una piccola parte è riuscita a salvarsi viaggiando fino a un altro pianeta. La loro evoluzione è continuata nel corso di millenni successivi, sono cresciuti soprattutto in altezza e in seguito riuscirono ad entrare nella confederazione galattica. I v56 sarebbero stati quindi sia extraterrestri che ex terrestri. Il motivo per cui si sarebbero installati in basi sotterranee in Italia e in altri paesi sarebbe stata la ricerca di quella che era definita “uredda”. Gaspare per spiegarla, durante l’intervista, disse così: “Era letteralmente il vero scopo del loro esperimento con noi. Io lo definisco in questo modo, anche se non è la parola giusta, l’uredda è l’energia dell’amore. I v56 conoscono una dozzina di energie che noi non conosciamo, e che loro sfruttano per i loro mezzi. L’amore è energia, l’odio energia e lo siamo anche noi. Sembriamo di materia, ma la materia è energia, tutto è energia. L’uredda è l’energia che scaturisce dall’amore, e a loro serviva per alimentare i loro strumenti, per ricreare l’aria nelle basi, per far volare i loro veivoli. Finchè la producevamo volendoci bene, essendo amici, rispettandoci ed essendo uniti tra noi e verso di loro finchè abbiamo alimentato questa energia le cose sono andate avanti. Ma con il passare degli anni l’ego di ognuno di noi è tornato a galla ed abbiamo iniziato a soffrire di gelosie reciproche, invidie, che poi si sono addirittura trasformato in odio. Allora si è rotto qualcosa. L’uredda ha iniziato a scemare e i v56 se non sono dovuti andare perché gli strumenti e l’aria stessa nelle basi non erano più alimentati” In mancanza di questa energia gli alieni avrebbero lasciato le loro basi, e sarebbero ritornati sui loro rispettivi pianeti. Era il 1978 un anno dove si registrò un numero incredibile di avvistamenti ufo su tutto il centro Italia, ma anche l’anno in cui dei misteriosi globi luminosi emersero dall’Adriatico terrorizzando i pescatori nelle vicinanze e mettendo in allarme la guardia costiera.